Il lato Dolce della Vita
Ore 10:15
martedì, 24 gennaio 2012
Il Natale è appena trascorso con i suoi panettoni, pandori, torroni e
mandorlati vari che già dalle vetrine tentatrici dei pasticceri fanno
occhiolino le frittelle e le chiacchiere del Carnevale e poco dopo
arriveranno le uova pasquali di cioccolato fondente e al latte, decorate e
non.
Insomma tutto serve a rallegrare spirito e palato nei giorni delle
ricorrenze quando è tanta la voglia di sentirsi in pace col mondo e con se
stessi. Di fatto la tradizione dolciaria italiana è tra le più ricche e
fantasiose al mondo e, soprattutto, tra le più buone. Di quella bontà che
cattura le prime papille gustative per guadagnare poi il cervello dove
segue le strade del benessere pressocchè totale.
Tanto è il potere del
dolce; che ci venga da una zolletta di zucchero piuttosto che da una bella
fetta di torta al cioccolato il palato è servito, il piacere soddisfatto.
Ma tutto ha un prezzo e, al di là di quello che si spende per un piccolo
vassoio di pasticcini nella pasticceria più rinomata della città,
quello
più alto da pagare è il lavoro energetico da compiere dopo aver
introdotto prelibatezze e relative calorie.
Per maggiore chiarezza forse è
il caso di dare alcuni dati: 100 gr. di panettone forniscono, nelle
diverse tipologie, da circa 330 a oltre 500 Kcal, 100 gr di torrone alle
mandorle circa 480 Kcal, 50 gr. di cioccolato fondente circa 250 Kcal.
Risparmiamo al lettore il calcolo dell'attività fisica da compiere per
smaltirle e pensiamo invece al lato dolce della vita. Il cioccolato fa
bene. Chimicamente e psichicamente bene, insomma è il farmaco
antidepressivo più buono che ci sia sulla faccia della terra. Come ti
gratifica il cioccolato, sanno farlo poche altre cose e persone nella
vita. E già il suo nome botanico è tutto un programma: Theobroma cacao, daTheos, Dio in greco e Broma, il nostro nutrimento. Cos'è dunque che rende
un alimento adatto al palato degli Dei? Probabilmente non tanto la sua
rarità, quanto la capacità di indurre sensazioni di completo benessere e
provocare stati di cognizione ultraterrena.
Perché il
cioccolato piace
agli Dei come ai comuni mortali, agli adulti come ai bambini.
Qual'è il suo segreto? La ricerca moderna ha dimostrato che il cioccolato
è un prodotto complesso che contiene circa 380 sostanze chimiche note. Il
suo valore antidepressivo ha dunque basi neurofisiologiche, in quanto la
presenza di alcune sostanze psicoattive (teobromina, caffeina,
fenilalanina, tiroxina e triptofano) spiegherebbe l'efficacia del cioccolato nel
contrastare stati di
ansietà e di depressione, nell'indurre sensazioni di
piacere, benessere fisico e psichico, nell'aiutare a riconquistare
l'autostima perduta e nel farci recuperare felicità e benessere.
Esiste
evidenza scientifica che gli effetti positivi del cioccolato nel curare il
mal d' amore siano dovuti alla stessa sostanza chimica che il cervello
produce quando ci innamoriamo (un neuromediatore denominato Dopamina) e
che il cioccolato prolunghi lo stato di benessere che viviamo quando siamo
innamorati. La serotonina libera invece le endorfine migliorando il tono
dell'umore ed arginando gli stati depressivi. Ad avvalorare questa tesi,
ricordiamo che i farmaci antidepressivi di ultima generazione innalzano i
livelli di serotonina cerebrale.
Un recente studio associa l'azione della
cioccolata addirittura a quella della marijuana, e per esser precisi del
suo principio attivo, il tetraidrocannabinolo (Thc), che avrebbe un suo
equivalente naturale nel nostro cervello, un neurotrasmettitore chiamato
anandamide, collegato a forti sensazioni di benessere, picchi di euforia e
alterazione della cognizione del tempo. E non è finita: oltre al cervello
il cioccolato fa bene anche al cuore, alla circolazione ed è anche ricco
di sostanze anti-ossidanti; non ultimo...non fa venire i brufoli, come
erroneamente si è creduto per un certo periodo.
Insomma viva il cioccolato
e... non facciamoci prendere da inutili sensi di colpa.
Gustiamo anche il lato dolce della vita.
Delle differenti e importanti valenze che il " dolce " ha nella nostra cultura e nella vita di ognuno di noi si parlerà a Panacea con i seguenti ospiti presenti in studio:
Iginio Massari, Maestro pasticciere, dott. Honoris Causa in Scienze dell'Arte Culinaria dell' Univ. Europea Jean Monnet di Bruxelles
Andrea Poli, Direttore scientifico della Nutrition Foundation of Italy
In collegamento telefonico il dott.
Willy Pasini (sessuologo e psichiatra).
ZUCCHERO di Iginio Massari
Errante, pellegrino,/ scontento, solo/ per le vie senza meta/ dai miei pensieri/ vagabondo. Senza riposo.
A ritroso/ i miei passi si trascinano/ fino a te,/ ricordo dolce/ dolce ricordo.
Dolce come i miei pensieri,/ d'ieri, di oggi e di domani./ No !/ Non sfuggir dalle mie mani.
E vecchi giochi, giostre, fiere, tornei/ affiorano/ sul mio viso/ che affonda/ nella tua nuvola di zucchero/ rarefatta .
E antiche feste-le stesse-/ si ripetono nel tempo/ al mio sguardo/ sgranato/ sul velo di zucchero/
del tondo solare/ della torta/ sparso/ quasi per gioco.
E sono il bambino di allora/ aggrappato al seno/ che cerco,/ forza dei miei desideri/ di dolce sorriso,/ nutrimento dolce sai dare.
Ma tu parli di tutto per parlare/ e di niente per osare./ Ritraggo ogni mia emozione/ scopro che di te si dice :/ è regola generale/ lo zucchero fa male !
D'altronde è proverbiale/ chi parla di te,/ ne sa poco/ e male.
Sei di materia condensata,/ meriti di essere/ analizzata./ Dagl'inferi ai cieli eterni/ con il Dolce e amaro/ tu governi.
Le mie bianche luminescenti stelle/ sono la tua polvere o forse/ la nebbia dei tuoi pensieri/ di ieri
Oggi/ con il sole davanti/ le spalle, verso il mare/ stai imparando con me/ a camminare.
È il vento/ che ci solletica il vestito/e la bustina di zucchero che/ per gioco/ ne rovesciamo un poco.
La sabbia bianca,/ sequenze di vittorie/ sulle menti/ turbate da tormenti,/ lasciamo che scorra/ fra le mani,/ è di zucchero/ la dolce clessidra del domani...
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